venerdì 21 settembre 2012

moving to Bristol.

Ho sempre immaginato come mi sarei sentita all'inizio di un nuovo cammino, in occasione di un trasferimento e mi sono sempre venuti in mente mille pensieri, mille emozioni, un sorriso assurdo, ma la verità è che ora come ora mi manca un pochino casa e ho paura, tantissima.
Ho paura di fallire, paura che nessuno mi voglia come amica, paura di non essere accettata e di tornare nello stesso circolo vizioso di Milano.
Come fare a guarire da questa paura? Beh, lasciando perdere lo Xanax che lo rimandiamo a casi estremi  (che richiederanno ben altri rimedi) e continuando a prendere le mie solite medicine per l'ansia (senza le quali non mi voglio nemmeno immaginare come starei) direi che mi posso limitare al mio blog e alla lettura.
Per ora ho avuto a che fare con una compagna di stanza francese abbastanza logorroica che mi vuole obbligare ad uscire con lei, la cui compagnia non può essere rifiutata dato che non sono nella posizione di poter rifiutare un'amicizia, e due vicine di stanza che hanno fatto comunella lasciandomi amabilmente fuori, ma non mi lamento alla fine, non volevo manco io farci così tanto amicizia.
Ho conosciuto un po' di gente oggi, ma sembra che il mio carattere non sia apprezzato più di tanto e io non sono riuscita a farlo uscire, lo ammetto: mi sono chiusa a riccio e ho fatto la "Lia silenziosa".
Che altro aggiungere? Per ora ho un sonno della miseria e con questo chiuderò questo post che non so nemmeno come introdurre quindi lo lascerò privo di citazioni.
Non fatemi sentire sola e lasciate qualche commento.
<3

martedì 11 settembre 2012

Remember Me.

  
Ghandi said that whatever you do in life will be insignificant.
 But it's very important that you do it. 
I tend to agree with the first part.

Sapete cosa? Pochi film riescono a colpirmi al cuore e a farmi piangere come una bambina, come se tutto ciò che vedessi nello schermo fosse reale. Di solito non so il perchè di tutto ciò, ma in sto caso non posso dare la colpa a Robert e alla sua magnifica recitazione come faccio sempre, in questo caso il perchè è chiaro: il finale mi ha fatto riflettere.
Mi ricordo esattamente cosa è successo 11 anni fa, quando io ne avevo solo 9 ed ero ancora una bambina innocente che giocava con le Barbie e guardava 'Rossana'.
Quel giorno di settembre la scuola era già incominciata e io ero a casa malata con la febbre, era mattino ed ero distesa sul parquet di casa mia intenta a guardare la Melevisione come al mio solito.
L'odore di caffè appena fatto riempiva tutte le stanze inebriando l'atmosfera e mia mamma parlava al telefono con mio padre che era in Israele, uno dei posti meno sicuri all'epoca, come anche adesso.
Eravamo preoccupate, ma anche ignare di tutto.
Mi ricordo il sorriso sul volto di mia mamma che mi salutava dalla cucina e il morbido tessuto della mia coperta di Linus che portavo sempre con me da una stanza all'altra, ricordo ancora la mia colazione, pensate un po': latte fresco e cereali al cioccolato con una piccola mela rossa a fianco, dicevano che faceva bene.
Poi in pochi secondi tutto è cambiato. Il programma si è interrotto bruscamente e io, da sola in sala, pensavo fosse una cosa normale, sapete, uno di quei TG che interrompono normalmente le trasmissioni, ma non era così.
Ho passato 10 minuti a fissare lo schermo con quella torre che andava a fuoco e sono rimasta in silenzio, mentre lentamente sul mio viso correva una lacrima di terrore alla visione di tutto quell'orrore. Quelli sono stati i 10 minuti più lunghi e strazianti della mia vita, quello è stato uno dei momenti peggiori della mia vita.
La comunicazione con mio padre era stata interrotta, dovevano aver tagliato le linee dai paesi esteri per sicurezza, e così mia mamma è corsa da me per vedere se stavo bene.
E' stato allora che quell'uomo, in giacca e cravatta, si è buttato giù da una delle due torri proprio mentre le telecamere mandavano tutto in onda. E' stato il primo suicidio di una lunga serie che è stata mandata sulle televisioni di tutto il mondo e sia io che mia mamma siamo rimaste li davanti a bocca aperta.
Non mi ricordo che cosa ho pensato in quel momento, non mi ricordo la mia reazione nei minimi dettagli, ricordo solo il pianto di mia mamma che mi diceva che sarebbe andato tutto bene e che non dovevo avere paura di quello che stava succedendo. Ricordo l'allarme che era stato lanciato nei giorni successivi e ogni volta che guardo questo film, ogni volta che guardo Remember Me, mi torna tutto alla mente.
Ogni volta che prendo tra le mie mani quel DVD, mi vengono in mente i passeggeri del volo United 93 che sono riusciti a dirottare il volo e a salvare tantissime vite sacrificando le loro. Mi vengono in mente tutte quelle chiamate d'amore che sono state fatte da persone che poi non sono più tornate a casa, tutti i messaggi registrati sulle segreterie di casa di parenti completamente ignari di ciò che stava succedendo.
L'11 settembre ha colpito l'America nel cuore, ma ha colpito anche ognuno di noi. Io mi sono sentita colpita e ogni anno che passa verso sempre qualche lacrima mentre ricordo tutto questo.
Non mi scorderò MAI ciò che è successo e penso che nessuno dovrebbe farlo perchè alla fine è questo che conta no? Ricordare.

domenica 9 settembre 2012

"What happened to your wrist?"


10 SETTEMBRE 2012.

Per molti di voi questa è una data come un'altra, per molti significa il ritorno sui banchi di scuola, per altri uno degli ultimi giorni di libertà rimasti, ma per me significa molto di più di tutto questo e non solo per me.
Oggi è la giornata dedicata a tutti coloro che abbiano mai provato,pensato o siano mai riusciti nell'intento di togliersi la propria vita da soli. Stiamo parlando del Suicide Awareness Day.
Oggi è una giornata a me molto cara perchè io sono una di quelle persone, sono una persona che sin da quando aveva poco più di 10 anni ha pensato a come sarebbe stato togliersi la vita guardando film come 'Il giardino delle vergini suicide' e 'Ragazze interrotte'. Ero una bambina che si guardava dentro e si vedeva spezzata in due, vedeva la propria infanzia buttata nel cassonetto dal proprio padre, ormai troppo lontano dalla mia vita per essere chiamato 'papà', mentre l'altra parte di lei voleva solo tornare a casa da sua mamma a piangere e a dirle tutto ciò che le era stato fatto, ma non poteva.
Perchè sto scrivendo tutto questo? Perchè penso che la fuori, tra di voi, ci siano persone con molto più bisogno di aiuto di me e io voglio essere la persona pronta a darvelo. E' il motivo per cui ho scelto psicologia e non importa se alcuni di voi pensano che io sia una povera schizzata, forse è anche vero, forse sono davvero schizzata e forse ho più bisogno di aiuto di tutti voi, ma una cosa è certa: non me ne starò zitta a guardare qualcuno di voi ripetere i miei stessi errori.
All'età di 14 anni mi sono ammalata di anoressia nervosa, sono arrivata a pesare 28 kg e a essere poco più di un'ombra, mi si poteva guardare di lato senza notare la mia presenza attuale e si poteva contare sulle dita di una mano la quantità di cose che ingerivo in una giornata e la quantità di cose che riuscivo ad espellere tramite l'uso di lassativi. Le mani in questo momento mi sono diventate pesanti come non mai e il cuore mi batte a mille, perchè so che scrivendo questo post mi esporrò alle vostre critiche e ai vostri giudizi, ma non mi importa. Se questo può aiutare qualcuno di voi non mi importa.
La mia malattia non è nata dal desiderio di essere magra, di assomigliare a una di quelle modelle perfette che vediamo nei giornali di moda, no. Il mio desiderio è nato dal bisogno di controllare tutto ciò che potevo controllare, di controllare il mio corpo e di porre fine a quella vita piena e intrinseca di terrore che stavo vivendo e che stavo facendo vivere a mia mamma senza dirle nulla. Volevo scomparire e sapevo che questa malattia mi avrebbe mangiato tutti gli organi e me li avrebbe prosciugati al punto tale da farmi collassare una volta per tutte. Ed è quello che è successo, sono collassata, più volte anche, e pian pianino i miei reni hanno iniziato a non andare più come dovevano, il mio fegato si è ammalato di una malattia che ho tutt'ora e che mi costringe a sentirlo allargarsi sotto i miei vestiti ogni volta che ingerisco anche solo dell'acqua e infine il mio cuore ha iniziato a peggiorare portandomi ad avere dei disturbi cardiaci più o meno seri.
Per quanto possano dirvi su questa malattia, la verità è che è impossibile uscirne completamente e da allora io ho sempre lottato contro di essa come se fosse il mio peggior nemico; ho allontanato mio padre grazie all'aiuto del tribunale e infine ho cercato di aiutare me stessa tramite psicologi e non solo nella lotta contro questo fantasma che superava anche quello dell anoressia: il fantasma del suicidio.
Ho provato a togliermi la vita una seconda volta in questi anni, ma questa volta è stata più recente rispetto ad allora e parliamo di qualche mese fa, verso la fine di aprile. La mia vita aveva preso una piega che mi aveva messo profondamente in crisi, le persone che mi circondavano non erano interessate al mio benessere e non si facevano mai sfuggire commenti malevoli sul mio stato d'essere e sul mio comportamento facendomi sentire una psicopatica allo stato brado. Ero stata alienata, lentamente il gruppo di amici che era tutto ciò che mi rimaneva aveva deciso di chiudersi e di escludermi da loro facendomi sentire inadatta ogni volta che provavo a sentirli o che provavo ad uscirci. Mi sono state dette frasi come "Io non voglio finire all'ospedale per colpa tua" oppure "La tua è un'amicizia malata" oppure "Morirai sola" o anche "Tu per me sei morta" e io con il passare del tempo ho iniziato a pensarlo davvero, a pensare di essere morta. Se non potevo esistere per loro per chi avrei dovuto esistere? Per chi avrei dovuto lottare? Non vedevo altra via d'uscita e avevo bisogno di sentirmi ancora viva fisicamente perchè moralmente ero morta, quindi ho iniziato a tagliarmi. All'inizio si trattava di tagli piccoli e innocenti, taglietti che mi servivano solo per sentirmi viva, per sentire il dolore sulla mia pelle, dolore che mi ricordasse che vivevo ancora per qualche motivo a me sconosciuto. Con il passare del tempo i tagli sono peggiorati e sono arrivati a essere sempre più grandi portandomi a dover comprare delle garze per coprirli completamente. Ho provato a suicidarmi una sera di maggio cercando di prendere 10 delle pastiglie che il mio psichiatra mi aveva prescritto in minima dose, ma penso che in quel caso ciò che mi abbia salvata sia stato qualcuno dall'Alto dei Cieli perchè tutt'ora non mi spiego come io abbia fatto a risvegliarmi la mattina dopo nel mio letto senza stare male come chissà che cosa.
Il mio non vuole essere un tentativo di attirare la vostra attenzione, ma vuole essere un modo per spiegarvi che anche le persone più vicine a voi, le persone che vi possono sembrare apparentemente più forti e indistruttibili, le persone che odiate di più, hanno dei problemi e a volte questi sono anche più gravi di quello che possiate pensare.
Io ho 20 anni e la mia vita non la scambierei MAI con quella di nessun altro perchè non vorrei mai che qualcuno vivesse quello che ho vissuto io, non vorrei mai che qualcuno andasse in crisi d'astinenza da antidepressivi e ansiolitici durante un viaggio a Parigi con la propria madre per trovarsi a svenire in giro per i monumenti di quella bellissima città. Non vorrei mai che qualcuno di voi si trovasse ad avere un passato del genere verso cui voltarsi una volta adulto.
Vi prego, vi IMPLORO di non dare MAI niente per scontato, non date MAI per scontata la vita di una persona con la quale scambiate anche solo due persone.
"Che cosa è successo al tuo braccio?" è una domanda che mi sento fare spesso dalle persone che vedono le cicatrici di ciò che mi sono fatta mesi e mesi fa sul polso sinistro. La mia risposta? Il silenzio. Il silenzio perchè è quello che mi è successo, l'assenza di qualcuno a cui dire tutto ciò che stavo passando. Questo non deve più succedere.
Io non sono guarita né dall'anoressia né dalla depressione, ma ci sto provando e vorrei che almeno oggi uno dei vosti pensieri sia dedicato a una di quelle persone che hanno provato a togliersi la vita anche solo una volta, anche solo con il pensiero.

mercoledì 22 agosto 2012

leaving - part 1.



It may be over for now
But I am sure I'll see you again
One day my friend
When lights fade away
The memory remains


Come molti di voi già sapranno, tra meno di un mese, il 20 settembre, prenderò il volo dalla mia città natale per trasferirmi per conto mio in un altro stato.
La decisione non è stata facile e forse è stata dettata molto dal mio carattere impulsivo, ma sono sicura che questa sia la strada giusta per me, sapete?



Time may take us, take us far away
Surely time, time can bring us back together
Like an old school reunion
I'll be standing at the door
And you'll still look the same

Avete presente quella strana sensazione che ti prende allo stomaco quando stai per fare qualcosa di spericolato, ma in cuor tuo sai che alla fine ne sarai felice? E' quello che sto provando io in questo momento. Sono terrorizzata all'idea di lasciare tutto e tutti e andare in un posto dove nessuno sa niente di me, dove non conosco anima viva e dove non ho la più pallida idea di cosa sarà della mia vita, ma in cuor mio so che io non appartengo a questo posto dove mi trovo ora, a questo paese.
A volte si ha bisogno di fare un grande salto nel vuoto per ritrovare se stessi e devo dirlo, in questi giorni, nei quali mi trovo a pensare sempre di più a ciò che mi aspetta, mi sto rendendo conto che ho fatto la scelta migliore.



It may be over for us
But seasons change, oh they change for a reason
With the autumn leaves that fall down
I wrote your name across them all
So you know that I'm here with you
And the spring is coming soon my friend


Inizialmente pensavo che sarei tornata, pensavo di prenotare un biglietto di ritorno per Marzo, pensavo che mi bastasse e che poi sarei potuta tornare a Settembre dell'anno prossimo, ma al momento della prenotazione qualcosa mi ha fermata. Avete presente quella vocina che a volte si insinua nella nostra testa e ci sussurra le cose più strampalate? Ecco, quella stessa vocina mi ha presa e mi ha detto a bassa voce "No, tu non sei destinata a tornare qui". Ed è così che non ho prenotato nessun viaggio di ritorno, perchè non ci sarà un viaggio di ritorno per me. Non ci sarà un "Sto tornando a casa" sulla mia pagina di Facebook, non ci sarà una festa di "Bentornata", ma ci sarà una nuova Lia con la sua nuova vita e le sue nuove avventure nella sua nuova casa.
E' l'unica cosa che riesco a vedere se guardo al mio futuro, l'unica parte di cui sono sicura e di cui non mi pentirò per niente.


One heart with a million voices
One day it could all be gone
Hold on to the words they told us
Hold on to it all my son


Certo, mi mancheranno tutti gli amici che sto lasciando qui dove mi trovo ora, mi mancherà la mia famiglia composta da mamma, cane, gatto e zio, ma ho bisogno di pensare a chi voglio essere davvero, a chi sono destinata di diventare. E questa "futura" Lia deve nascere la.
Molti di voi avranno già saputo di questa mia decisione di non tornare e sanno che magari, per una settimana d'estate, sarò qui da mia mamma e che la porta di casa mia dove andrò a trasferirmi sarà sempre aperta per loro, ma scrivo questo post per tutti quelli che non lo sanno.
Vi prego di non essere arrabbiati con me, ma di gioire in mia compagnia, perchè finalmente ho capito chi sono e cosa voglio dalla mia vita. Voglio essere felice e questo è l'unico modo.
Il mio non è un addio, ma un arrivederci. Esiste sempre Skype, Facebook, Twitter, Whatsapp. Rimarrò in contatto con tutte le persone che amo e ci sarò sempre per loro, solo che sarò più lontana fisicamente di quanto non lo sia già stata.


One heart with a million voices
One chance to remember your name
Hold on to the words they told us
Hold on to it all
 

E' questo il motivo per cui ho deciso di organizzare una cena di ADDIO il 15 Settembre con tutti i miei amici che possono raggiungere la mia città, perchè non so quando li rivedrò, non so tra quanti mesi, anni o quello che sarà.
Ma di una cosa sono certa: questo per me è un nuovo inizio e, per quanto possa farmi paura, è la scelta migliore che abbia mai fatto in vita mia.


Just stay forever
Can't come back to me
Just stay forever
Can't come back to me
Would you just stay forever
Can't come back

martedì 10 luglio 2012

stop it.


 Le parole. Molte persone le usano a sproposito e sono pronte a scrivere qualsiasi cosa pur di farsi valere sugli altri. Tuttto questo,naturalmente,viene fatto senza prima pensare alle conseguenze di quanto diranno e,purtroppo,questo l'ho sperimentato molto spesso nelle ultime settimane.
Ieri sera ho passato la nottata a piangere perchè una persona,una mia ex amica,mi ha definita patetica (o codarda,non ricordo) perchè ho solamente espresso il mio pensiero su questo blog.
Io personalmente alzo le mani,mi arrendo all'insensatezza e all'immaturità della gente che non si prende manco la briga di provare a combattere per un'amicizia,non ti contatta nemmeno e manco ti parla,ma poi su un social network profetizza tanto il "al posto di scrivere certe cose dille di persona,magari anche a voce.". Perchè poi quando ti apri che succede? Semplicemente che le persone ti attaccano perchè è troppo difficile per loro ammetere di avere torto per una volta, è troppo difficile per loro non dire "io ci sto male,io ci sono rimasta male" ma pensare all'effetto delle loro parole una volta nella vita. E' troppo difficile per queste persone scendere dal piedistallo che si sono fatte costruire dalle loro schiere di adulatrici.
Io personalmente queste persone non le giudico nemmeno più tali,le giudico solo il frutto di una società che è capace solo di vedere del marcio negli altri e non in se stesso.
Io personalmente provo solo schifo e nausea per le parole che mi sono state dette e che mi vengono dette ogni giorno via indiretto.
Perchè io per questa gente ho pianto,ho sofferto per mesi e mesi anche quando si era "in pace" perchè non mi sentivo accettata,non mi sentivo inclusa e mi sentivo sempre giudicata e in competizione,ma loro per me non hanno mai fatto altro che giudicarmi e farmi sentire in colpa ogni qual volta provavo a pensare a me stessa e non a loro. Adesso basta.
Se vi faccio così tanto schifo LASCIATEMI IN PACE. Basta indiretti,basta frecciatine. Fatevi una cazzo di vita e lasciatemi vivere,perchè io per voi ho sofferto e pianto abbastanza e non intendo fare altro.
Se volete ringraziare qualcuno per il fatto che non vi parlerò più ringraziate pure le vostre amiche S. e G. che sono quelle che mi hanno fatto stare peggio di tutte,ma anche Se. e M. non sono da meno,solo che prima che qualcuna di loro se ne accorga passeranno ancora tanti anni.
Io con questo ho chiuso,basta parlare di gente che prova piacere nel farmi stare male. Non siete le protagoniste della MIA vita,non siete le protagoniste della vita di NESSUNO.

lunedì 9 luglio 2012

dangerous friendships.


 Ieri sera ho ricevuto un'email da una delle amiche con le quali ho litigato ferocemente settimana scorsa. L'email era un semplice "Spero che questo non sia un addio.." e penso che molti sarebbero stati felici di questa frase,ma a me sono girati i cinque minuti. Mi sono girati perchè non si possono dire certe cose a una persona,urlarle al telefono e pensare che le proprie azioni rimangano impunite,che questa persona sia pronta ad ingoiare il trattamento di queste persone e a subire i loro cambiamenti di umore così passivamente solo perchè è stata troppo debole per così tanti mesi.
Sono stufa di essere quella debole in amicizia,stufa di essere sottomessa ai trattamenti degli altri,stufa di essere sempre io a preoccuparmi di cosa pensano gli altri.
Come se non bastasse? Questa persona rivolta sempre tutto contro di me: si cancella da twitter per causa mia,scrive stati depressi ed è triste per causa mia,è tutto a causa mia da quando mi sono malata di depressione e le altre tre non hanno MAI mancato di farmi pesare sta cosa. Ma qualcuno si è mai preoccupato di come stessi io per i loro trattamenti? Qualcuno di loro ha mai preso le me difese tra di loro? No. Ma quando c'era da litigare con me per una di loro tutte erano prontissime.
Si,sta volta sono stata io a dire "basta" perchè quando ti dicono che sei "un'amicizia malata" o che "non vogliono finire all'ospedale per causa tua" o che loro "piangono sempre per colpa tua" allora ti girano i cinque minuti perchè certe cose non le si dovrebbe dire a nessuno,menchemeno a chi combatte con una severa forma di depressione da mesi. Che razza di educazione sentimentale si ha avuto? E si,magari sarete le migliori amiche al mondo per qualcuno,ma per me questa cosa è diventata deleteria.

Sono stufa di piangere per colpa delle amicizie,lo faccio da sei mesi ormai e sinceramente ora alzo le mani. Basta. Io ho fatto il possibile,io mi sono quasi uccisa per loro e questo è il modo in cui vengo ripagata: alcune di loro manco si sono scomodate di scrivermi,ma hanno chiamato un'altra amica tirandola in mezzo a sto casino quando non c'entrava nulla per dire che non volevano avere a che fare con me, un'altra ha giudicato mia madre,la terza proprio non mi ha cagato,ma la cosa non mi stupisce sinceramente e l'ultima è quella che m ha detto tutte quelle belle cose sovracitate.

E io dovrei stare male per queste persone? Ma stiamo scherzando spero.

Non è un addio il mio,è solo un "io non sono più disposta a essere sottomessa a voi". Ora mi voglio volere bene,voglio pensare al mio futuro e per me non c'è futuro se continuo a farmi problemi per voi. Basta. A me basta chi ho sempre avuto al mio fianco e non mi ha MAI giudicata,ma mi ha sempre chiamata e cercata per quanto fosse difficile starmi accanto e queste persone non sono MAI andate da mia mamma a lamentarsi che non ce la facevano più ad andare avanti così con me,MAI.

E io non sarò una santa,ma almeno io non sono quella che qualche anno fa ha finto di avere una leucemia facendomi piangere come una scema davanti a un PC. Almeno io non sono quella persona e sono sempre stata sincera sulla mia salute,anche se su un social network. Io non ho mai inventato malattie che non avevo dicendo certe cose a chi ha parenti che sono davvero malati e sono stata zitta tutto sto tempo solo perchè io a differenza di certe persone ho un contegno e le cose non me le scordo. Ci sono anche testimoni,solo che non voglio tirarli in mezzo e non voglio fare nomi. La persona che ha inventato sta cazzata sa chi è e sa che il karma esiste e tornerà indietro,prima o poi lo farà eccome.

Scusate per lo sfogo,ma è il MIO blog e sono libera di scrivere quello che voglio.

domenica 8 luglio 2012

nonsense.


La mia vita è cambiata decisamente tanto dall'ultima volta che ho scritto un blog. Tutto di me è cambiato,dal carattere al modo di vedere il mondo e una parte di me invidia come ero una volta,la vecchia me. Non mi ricordo nemmeno più se ero più sicura o se ero circondata da amici perchè ormai il passato per me è un buco nero,tutto lo è.

Ho deciso di porre fine a una serie di amicizie perchè stavo male,perchè mi facevano stare male ogni giorno che passava,ogni giorno che loro sorridevano e che io passavo a piangere. Ho deciso di fare il primo grande passo per il mio futuro: liberarmi di ciò che amo,ma che mi distrugge dentro. Perchè alla fine è quello che molte amicizie fanno: ci distruggono dentro e volenti o nolenti noi glielo lasciamo fare perchè è molto più facile lasciare che gli altri ci distruggano a poco a poco,ma sentirci invisibilmente amati piuttosto che sentirci soli.
Non mi pento di essere sola,non mi pento di stare come sto ora.
So che dovrei stare male,dovrei piangere,ma penso di avere esaurito tutte le lacrime che avevo a disposizione per gli altri e di non avere più nulla da versare a mia disposizione.

Non so nemmeno se qualcuno leggerà mai tutto questo,ma almeno io so di potermi sfogare da qualche parte senza sentirmi costantemente giudicata per tutto quello che dico.
Non sarà il massimo dei blog,ma a me non serve la perfezione, a me serve solo un angolo tutto mio.